- PRODUZIONI TRENDEVENTI - .



BACKLASH

















Titolo: Backlash
Regia: Emiliano Gregori
Con: Silvia Giovanrosa, Emiliano Gregori, Valeria Pagani
Produzione: Trendeventi
Progetto luci: Federico Fracasso
Disponibilità di programmazione: da Aprile 2017
Durata: atto unico 60'

Spettacolo - liberamente ispirato al caso Fritzl - che indaga i rapporti, più che tra i generi, sui generis, attraverso la lente invisibile, ma sempre presente, dei media, del mondo dell'informazione e della disinformazione, dove ciò che conta è sempre e solo la notizia. Ma in scena si muovono corpi di carne e sangue, tra le righe delle pagine di cronaca e gli annunci del telegiornale. Sono tre corpi che raccontano una e infinite storie chiuse in uno spazio fuori dal tempo. Le parole sono poche, ma violente, eccessive, come può essere eccessivo l'amore. Può essere eccessivo l'amore? Se è eccessivo si tratta comunque d'amore? Questa forse è la vera domanda seppellita sotto il letto del fiume di inchiostro che scorre ogni giorno su storie come questa. È il morbo dell'amore malato che alimenta la morbosità della fame di notizie come quella di un padre che sequestra la figlia per segregarla in cantina e farne la compagna di una vita e la schiava di una non vita.

Voglio una donna con la gonna
come dice il professore
quello che a 70 anni canta a Sanremo
quello che di italiano ne sa
perché lo insegna al liceo
voglio una donna con la gonna
da tirar su
da fargli capire cosa vuole la società moderna

mi piacerebbe sapere cos'è la società
quei grandi cartelloni pubblicitari che dicono a una donna
cosa deve
dire
fare
baciare
lettera
testamento

voglio una donna con la gonna
una mamma scambiata per sorella della figlia
scambiata per molto più giovane
perfino la nonna che ha una dentiera come una tagliola

voglio una donna con la gonna
voglio sapere
sapere

chi è il maestro del lupo cattivo?








LA PRASSI



Titolo: La Prassi
di e con Thierry Di Vietri
Disegno audio luci e video: Federico Fracasso
Produzione: Trendeventi
Disponibilità di programmazione: da Aprile 2017
Durata: atto unico 45'

Un monologo fatto di prima infanzia, fatto di scuola, rapporti sociali, rapporti amorosi, strafatto di parole, quasi immobile di corpo, una logica del senso comune, complicata nell'esprimere il quotidiano delle proprie impressioni su: famiglia, linguaggio, pudori, malattie. Le parole hanno un corpo e possono usarlo per allontanare le ipocrisie a spintoni, pugni e amore. La ricerca di una commistione possibile tra immagini-video e immagini del  linguaggio parlato ha orientato e dato una radice alla ricerca stessa . Il risultato è un prodotto di effetti sonori e visivi che si misurano nel territorio del paradosso, dove tutto viene rimandato al mondo della sospensione , dell'impulsività e a tratti dell'incredibilità. A partire da pezzi di quotidiano per le parole e frammenti video per le immagini, l' “incastro” imperfetto rileva la labilità delle relazioni umane nel dare un valore positivo o negativo a ciò che si vive, come un recinto auto-costruito in cui barricarsi per avere delle certezze , un recinto invisibile, ben tracciato attorno a noi.



















GUERNICA

GUERNICA

Storia di un quadro e di un massacro


Ideazione e realizzazione video: Demetrio Antonello
coautrice Stefania Mattiello
con la partecipazione
di gruppo etra
Associazione Culturale
etradanzae20
Audio luci: Federico Fracasso
Produzione: Trendeventi
Disponibilità di programmazione: da Aprile 2017
Durata: atto unico 45'

Il presente lavoro nasce dall’idea di dar vita ad uno spettacolo dove convergano più linguaggi artistici, in cui la forza espressiva delle immagini si fonda con la suggestione della musica e della poesia, attraverso il respiro della danza, plasmandosi e contaminandosi nei significati emotivi che essi veicolano. Tutto ciò avviene sullo sfondo di una cornice storica, la Spagna durante la guerra civile.   
IL VIDEO
Il video, ideato e realizzato da Demetrio Antonello in collaborazione con  Stefania Mattiello, si presenta come un viaggio che si snoda nell’ arco di un tempo di 24 ore,  attraverso fonti, ricostruzioni e testimonianze storiche e va ad intrecciare l’evento del bombardamento aereo del 26 aprile 1937, alla città di Guernica, con la simbologia che sottende all’omonima opera di Picasso, opera che l’artista realizzò dopo aver appreso della tragedia avvenuta e che da allora è diventato una sorta di manifesto contro le ingiustizie delle guerre.
IL BALLETTO
La forza espressiva delle immagini si fonde con la suggestione della musica e della poesia attraverso il respiro della danza, plasmandosi e contaminandosi a vicenda.
BREVE ANALISI DELL’OPERA
L’opera è gremita di figure enigmatiche, con i volti sconvolti e i corpi riversi a terra, in cui spiccano due immagini di animali: il toro, simbolo della Spagna, che incarna da un lato, la fertilità, la virilità, la forza e dall’altro, l’oscuro nemico da battere (come nella corrida spagnola); il cavallo urlante, che rappresenta la natura ferita ma anche la nobiltà e la fierezza del popolo spagnolo e dell’umanità colpita dalla tragedia.
Da sinistra a destra si vedono: una madre con un bimbo morto in braccio, che rappresenta a tutti gli effetti una Pietà, simbolo del dolore umano universale; sopra al cavallo ferito, una lampada che rappresenta la luce artificiale e la potenza della tecnologia . Una donna che porta un lume ad olio, simbolo della ricerca della verità;  una donna divorata dalle fiamme, in posizione di sofferenza come Maria Maddalena; una donna che si trascina, in fuga. Al centro, in basso, il guerriero caduto, immagine classica dei caduti spagnoli repubblicani e accanto al cavallo che sta cadendo, cresce un fiore che -  assieme alla figura dell’ uccello (forse una colomba) -  a sinistra della lampada, rappresenta un simbolo di speranza e di rigenerazione dopo la distruzione.






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